Sab, Apr 26, 2025

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Dazi Usa: "Servono negoziazione Ue e sostegno alla competitività delle imprese"

Dazi Usa: "Servono negoziazione Ue e sostegno alla competitività delle imprese"

A Palazzo Chigi confronto tecnico e di analisi tra governo e associazioni imprenditoriali. Confcommercio: "Serve un'azione coraggiosa, coordinata e lungimirante a livello europeo". 

A Palazzo Chigi si è tenuto l'8 aprile scorso un ciclo di incontri fra il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, i vicepresidenti Antonio Tajani e Matteo Salvini (in videocollegamento), i ministri competenti (Giorgetti, Urso, Foti, Lollobrigida) e i sottosegretari Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, con le categorie economiche sulla questione dei dazi. A rappresentare Confcommercio, c'era il vicepresidente con delega all’Internazionalizzazione, Riccardo Garosci

La decisione del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di imporre dazi del 20-25% verso l’Unione Europea rappresenta un forte elemento di instabilità per le imprese italiane,
in particolare per i comparti a maggiore vocazione all’export negli Usa. Manifattura,
agroalimentare, trasporti e logistica, turismo sono tra i settori più colpiti da questa nuova
ondata protezionistica, che rischia di compromettere le prospettive di crescita in un contesto
economico già fragile. Serve un'azione coraggiosa, coordinata e lungimirante a livello
europeo
”. “Confcommercio chiede l’avvio di un negoziato tra l’Ue e gli Stati Uniti che tenga conto non solo delle esportazioni europee di beni, ma anche del forte squilibrio a favore degli
statunitensi nei servizi, soprattutto tecnologici e finanziari. Un negoziato - 
ha sottolineato Garosci – fondamentale per valorizzare il peso di un mercato evoluto di circa 500 milioni di
consumatori, per evitare una guerra commerciale, per non attivare misure ritorsive
immediate in grado di alimentare l’inflazione e di mettere in difficoltà le imprese che fanno
import e distribuzione
”. 

L’Unione Europea dovrebbe intensificare gli sforzi per concludere nuovi accordi di libero scambio in aree strategiche come India, Paesi del Golfo, Australia, Indonesia e Malesia, accelerare la ratifica dell’accordo con il Mercosur, riaprire un canale di negoziazione con la Cina e ridare vigore al multilateralismo nel commercio internazionale attraverso l’Organizzazione mondiale del Commercio. Inoltre, nel settore trasporti occorrerebbe sospendere e rivedere il meccanismo delle emissioni ETS, scongiurare l’entrata in vigore degli specifici dazi marittimo-portuali statunitensi e promuovere un piano a sostegno della cantieristica europea e nazionale”.

“Per la competitività delle imprese e per un migliore funzionamento del mercato interno europeo, c’è bisogno di una politica energetica europea unitaria che affronti i divari di costo tra i diversi Paesi ed è necessario migliorare le interconnessioni, potenziare le infrastrutture, promuovere investimenti sul nucleare di nuova generazione, rinnovabili e idrogeno, contrastare la speculazione finanziaria sui mercati energetici”. “Sul fronte dell’innovazione – ha concluso il vicepresidente di Confcommercio - è necessario rafforzare la transizione digitale, con un maggiore accesso al piano Transizione 5.0 soprattutto per le micro e piccole imprese e occorre recuperare terreno sul tema dell’intelligenza artificiale. Bisogna, inoltre, rivedere il Patto di Stabilità per consentire più flessibilità fiscale per stimolare crescita ed investimenti, ma anche la possibilità di emettere bond europei”.

Il Governo cerca 25miliardi per aiutare le imprese

Recuperare 25 miliardi dalla revisione di risorse europee per far fronte all'emergenza dazi con misure di sostegno all'economia: è l'obiettivo che la premier Giorgia Meloni ha indicato alle associazioni delle imprese. Tra le pieghe del Pnrr 14 miliardi "possono essere rimodulati per sostenere l'occupazione e aumentare l'efficienza della produttività", ha spiegato la presidente del Consiglio, aggiungendo che nell'ambito dei fondi per la coesione e dal Piano Energia e Clima "circa 11 miliardi di euro possono essere riprogrammati a favore delle imprese, dei lavoratori e dei settori che dovessero essere più colpiti". La strada passa per l'Europa, per "un forte negoziato con la Commissione Ue per un regime transitorio sugli aiuti di Stato e una maggiore flessibilità" nella revisione dei fondi. Con un impegno "a individuare tutte le risorse, partendo da quelle disponibili che non hanno un impatto sulla finanza pubblica".

Alle categorie produttive, al mondo del Made in Italy e a tutte le organizzazioni datoriali e sindacali, Meloni ha lanciato l'invito a "un nuovo patto per fare fronte comune rispetto alla nuova delicata congiuntura economica che stiamo affrontando". La crisi innescata dai dazi, ha detto, può essere "un'occasione per rendere il nostro sistema economico più produttivo e competitivo".